Senza se, senza ma: solidarietà ai tifosi bergamaschi!
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“Riguardo a quanto accaduto dopo “Atalanta vs Roma” di due sabati fa: ci auguriamo che la verità sia ristabilita al più presto (magari proprio grazie all’utilizzo delle telecamere preposte a prevenire certe situazioni) e che i ragazzi bergamaschi in carcere siano liberati già nei prossimi giorni.
In ogni caso, attueremo nuove forme solidali e di sensibilizzazione affinché tutto questo non accada mai più, a Bergamo come a Brescia o in altre città.”
Senza se, senza ma: solidarietà!
Dopo “Atalanta vs Roma” giocata a Bergamo un paio di settimane fa, per una serie di ragioni abbiamo seguito con un certo interesse l’evolversi della situazione.
Una situazione appesantitasi di giorno in giorno, contrassegnata -fin da subito- da arresti tanto gravi quanto inaccettabili (soprattutto per come sono stati “venduti”), da processi mediatici, da rivendicazioni di categoria, da accuse strumentali, da penalizzazioni “sperimentali” (e, a detta dei soliti ben informati, assolutamente necessarie), da ipotesi surreali, da interventi istituzionali controproducenti e ancor più devastanti degli innegabili incidenti verificatisi nel dopo partita.
Una situazione paradossale, all’interno della quale si è voluto colpire innanzitutto la società dell’Atalanta, in assoluto fra le più serie, rispettose, lungimiranti e trasparenti realtà in circolazione (credeteci quando -seppur a denti stretti- diciamo questo, anche perché noi bresciani siamo diventati dei veri e propri esperti in fatto di presidenti arraffatori, confusionari e menefreghisti).
No all’Art.9 – Iniziativa a Roma – Nuovo comunicato
Chi ci crede si rivede: No all’Art.9!
“Con questo comunicato siamo a confermare l’iniziativa di venerdì 11 aprile 2014 a Roma.
Come già detto, durante questo incontro saranno portati agli occhi di stampa, politica e opinione pubblica gli effetti deleteri causati dalla tessera del tifoso e dall’Art. 9, strumenti liberticidi adottati solo in Italia e ampiamente contestati e criticati dai tifosi di tutta Europa per i loro effetti repressivi e disincentivanti.
No all’Art.9 – Iniziativa a Roma
“Venerdì 11 aprile 2014, a Roma, presso una sala adiacente al Senato, si terrà un incontro pubblico al quale parteciperanno i rappresentanti di alcune tifoserie organizzate di tutta Italia (non solo Ultras), sia del calcio, sia del basket.
Durante questo incontro, saranno portati agli occhi di stampa, politica e opinione pubblica gli effetti deleteri causati dalla tessera del tifoso e dall’Art. 9, strumenti liberticidi adottati solo in Italia (non ci sono altri casi nel mondo, almeno da quanto ci risulta) e ampiamente contestati e criticati dai tifosi di tutta Europa per i loro effetti repressivi e disincentivanti.
Perfino i vertici della UEFA (Platini in primis) hanno espresso un giudizio negativo al riguardo.
Ricordiamo a tutti che la tessera del tifoso e l’Art.9, “venduti” all’opinione pubblica come strumenti di “prevenzione”, hanno avuto l’unico “merito” di svuotare gli stadi, discriminare i tifosi, arricchire alcuni degli ideatori e “gestori” della stessa tessera, e creare delle situazioni critiche e confusionarie, sia a livello sportivo, sia a livello giuridico costituzionale.
Per questo, durante l’incontro di Roma di venerdì 11 aprile, gli avvocati Lorenzo Contucci e Giovanni Adami presenteranno una proposta di modifica o di interpretazione autentica dell’art. 9 della Legge Amato.
Ovviamente, all’iniziativa è stato invitato chi poi potrà/dovrà legiferare in tal senso: i politici di tutti gli schieramenti.
Per la cronaca, hanno già dato la loro piena disponibilità alcuni senatori/deputati in rappresentanza del loro movimento/partito.
Vista l’importanza e la trasversalità dell’evento, sul quale nessuno vuole/deve mettere il cappello, chiediamo la massima attenzione e il massimo rispetto da parte di tutti, anche di chi magari non è ancora stato coinvolto direttamente.
No all’Articolo 9”
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Verona: udienza 18-01-2013 – L’avvocato Mainardi (legale di Paolo Scaroni) commenta la sentenza di primo grado (da non perdere)
Visualizza il servizio realizzato da Dodicesimo in Campo
Dodicesimo in Campo – Campionato 2012/2013 – Diciassettesima puntata.
L’avvocato Mainardi (legale di Paolo Scaroni) commenta la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Verona:
“Una sentenza tartufesca…” ; “Sapevamo che era un processo in salita… per un’attività di depistaggio e di reticenza dei massimi rappresentanti della Questura…” ; “Il racconto faticoso, contradditorio, in alcuni casi reticente, dei funzionari presenti sul campo è in contrasto con i rapporti e la relazione di servizio…” ; “…altro elemento sintomatico il taglio e la scomparsa del filmato…” ; “…è significativo che nessuno dei poliziotti abbia visto nessun ragazzo colpito e cadere per terra…” ; “…questa è la dimostrazione che evidentemente tutti in parte mentono…” ; “non è mai stata fatta un’iniziativa disciplinare all’interno della Questura e all’interno delle squadre della celere per individuare i responsabili del fatto” ; “…negli anni, tutta la catena di comando… sono stati promossi tutti. L’unico che non è stato promosso è un addetto alla cinepresa che -interrogato- ha ammesso qualche circostanza sfavorevole alle forze dell’ordine” ; “molte tifoserie sono diventate il pungiball di costoro”.
Tutto questo e molto altro ancora (ad esempio le riflessioni riguardo: alle lesioni riportate da Paolo; all’uso del manganello al contrario; alle gerarchie di potere e alle inevitabili influenze avute sulla decisione finale; ai mali più profondi della cultura giuridica e poliziesca del nostro Paese).










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