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Paolo Scaroni: motivazione sentenza primo grado

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Scarica alcuni estratti della motivazione della sentenza di primo grado nel formato PDF

Unica soluzione: numeri di identificazione

In questi giorni si è tornati a parlare del caso di Paolo Scaroni e di quanto accaduto a Verona Porta Nuova il 24 settembre 2005.

Se da una parte possiamo dire: finalmente si sta dando il giusto spazio a una vicenda drammatica dalle dinamiche inaccettabili, sia dal punto di vista umano, sia da quello giuridico; dall’altra ancora troppe persone (fra cui illustri “giornalisti”) intervengono a sproposito e senza la necessaria conoscenza dei fatti.

Infatti, “condicio sine qua non” affinché si possa dare una corretta interpretazione degli stessi è la lettura integrale della motivazione della sentenza di primo grado con la quale il collegio giudicante ha sì assolto gli otto poliziotti imputati, ma allo stesso tempo ha condannato in toto l’operato delle Forze dell’Ordine presenti quel giorno in stazione.

Proprio per questo, da anni ci battiamo affinché sia fatta Giustizia e sia quantomeno restituita la dignità non solo a Paolo, ma anche al resto della tifoseria bresciana, accusata per troppo tempo di essere stata causa del ferimento dello stesso Scaroni.

Inoltre, ci preme porre l’accento su un fattore decisivo: fino ad ora non sono stati individuati i responsabili del pestaggio di Paolo perché le riprese video relative a quegli istanti sono state “manomesse”; oltretutto, nonostante ci siano stati molti cittadini bresciani disposti a denunciare/descrivere le violente cariche dei reparti celere, nessuno di loro ha saputo indicare un volto degli aggressori poiché questi ultimi erano tutti travisati.

Sia chiaro: noi non vogliamo vendetta.

Noi vogliamo che il sacrificio di Paolo non resti impunito e non si dimostri inutile.

Noi vogliamo che quanto accadutogli non si ripeta mai più, allo stadio come in altre circostanze (non dimentichiamo che a poche ore di distanza dal pestaggio di Paolo Scaroni, a Ferrara, con metodi analoghi Federico Aldrovandi è stato assassinato da alcuni poliziotti).

Noi vogliamo ancora distinguere i rappresentanti delle Istituzioni che fanno il loro dovere con rispetto e coscienza da chi -purtroppo- si trincera dietro un distintivo per sfogare le proprie frustrazioni.

Noi siamo disposti a pagare per ogni nostro minimo errore, ci aspettiamo però che la frase: “La Legge è uguale per tutti” appesa nelle aule di Tribunale non rimanga (o non diventi) un mero soprammobile.

Forza Paolo, con te fino alla fine!, nonostante tutto…

La Giustizia ha per noi un solo volto, proprio come la Verità… Giustizia per Paolo, Giustizia per tutti!

Ultras Brescia 1911 Ex-Curva Nord

Brescia 08/10/2013

Il 18 gennaio 2013 termina il processo di primo grado

Un processo iniziato dopo sette anni e dopo tre richieste di archiviazione.

Un processo che non ha saputo indicare le singole responsabilità.

Un processo che non ha saputo spiegare per quale ragione siano iniziate le ripetute cariche della polizia nei confronti dei tifosi del Brescia.

Un processo che non ha saputo spiegare per quale ragione siano state interrotte e manomesse le riprese dei pestaggi, compiute dal personale della Questura, proprio quando gli operatori si sono resi conto di quanto stesse accadendo.

Un processo che ha lasciato molti dubbi, ma che ha condannato pesantemente e senza incertezze l’azione sconsiderata delle forze dell’Ordine presenti quel giorno nella stazione di Verona Porta Nuova; soprattutto, ha dimostrato inequivocabilmente che le gravi lesioni subite da Paolo non hanno un’origine accidentale.

Alcuni estratti presi dalla motivazione della sentenza di primo grado:

“le fonti di prova indicate e illustrate dal PM forniscono il quadro di un’apparente fondatezza dell’accusa…”

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Paolo Scaroni – Motivazioni Sentenza Primo Grado – Conferenza Stampa

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Oggi conferenza stampa di Paolo Scaroni presso lo studio legale dell’Avvocato Alessandro Mainardi.

“E il collegio ribadisce che a sfondare la teca cranica non fu un martello, tantomeno un sasso (come ha sostenuto la Questura fin dalla sera di quel 24 settembre 2005) e nemmeno l’urto con la parete di un vagone (come ha affermato l’ispettore della Digos nel corso del dibattimento) o «impattando con gli scalini di un vagone». Nessun dubbio: Paolo fu colpito selvaggiamente con i manganelli impugnati al contrario da un gruppo di poliziotti…

Fabiana Marcolini “L’Arena .it”


Verona: udienza 18-01-2013 – L’avvocato Mainardi (legale di Paolo Scaroni) commenta la sentenza di primo grado (da non perdere)

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Visualizza il servizio realizzato da Dodicesimo in Campo

Dodicesimo in Campo – Campionato 2012/2013 – Diciassettesima puntata.

L’avvocato Mainardi (legale di Paolo Scaroni) commenta la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Verona:

“Una sentenza tartufesca…” ; “Sapevamo che era un processo in salita… per un’attività di depistaggio e di reticenza dei massimi rappresentanti della Questura…” ; “Il racconto faticoso, contradditorio, in alcuni casi reticente, dei funzionari presenti sul campo è in contrasto con i rapporti e la relazione di servizio…” ; “…altro elemento sintomatico il taglio e la scomparsa del filmato…” ; “…è significativo che nessuno dei poliziotti abbia visto nessun ragazzo colpito e cadere per terra…” ; “…questa è la dimostrazione che evidentemente tutti in parte mentono…” ; “non è mai stata fatta un’iniziativa disciplinare all’interno della Questura e all’interno delle squadre della celere per individuare i responsabili del fatto” ; “…negli anni, tutta la catena di comando… sono stati promossi tutti. L’unico che non è stato promosso è un addetto alla cinepresa che -interrogato- ha ammesso qualche circostanza sfavorevole alle forze dell’ordine” ; “molte tifoserie sono diventate il pungiball di costoro”.

Tutto questo e molto altro ancora (ad esempio le riflessioni riguardo: alle lesioni riportate da Paolo; all’uso del manganello al contrario; alle gerarchie di potere e alle inevitabili influenze avute sulla decisione finale; ai mali più profondi della cultura giuridica e poliziesca del nostro Paese).