Comunicato: “Si… può… fare!”


Solo Brescia
“si… può… fare!”
Dopo i nostri ultimi comunicati (a cui ne seguiranno molti altri, sappiatelo), gli “haters” più agguerriti e i “pasiniani” dell’ultima ora hanno tentato in ogni modo di diffamare il nostro umile pensiero, quasi che credere in un progetto diverso da quello “faraonico” (almeno sulla carta) e sprezzante di Pasini fosse un sacrilegio.
Molti addirittura hanno scomodato il percorso di altre società fallite (paragonandolo al caso del Brescia Calcio), oppure le scelte discutibili di alcune tifoserie.
In realtà, ogni caso che ha preceduto la clamorosa debacle celliniana è praticamente unico, andrebbe analizzato con molta attenzione, e non certo con la faciloneria tipica di alcuni nostri “ammiratori”, che -come già detto- vorrebbero solamente screditarci, magari per poter giustificare le loro scelte quantomeno criticabili.
In ogni caso, noi non abbiamo la verità in tasca, ma prima di asserire con forza che c’era -e c’è tuttora- una strada alternativa, sicuramente più dignitosa (almeno dal nostro punto di vista), abbiamo molestato diversi avvocati.
Per la verità, i primi che abbiamo contattato erano dei penalisti, quindi non hanno saputo indicarci una via alternativa, se non quella del fallimento con possibilità di rilevare tutto il “pacchetto” solo nel caso in cui ci si accollasse i debiti di Cellino (naturalmente abbiamo semplificato il concetto, anche perché vi “ammazzeremmo” di noia se portassimo tutti i tecnicismi inerenti); questo ci ha purtroppo fatto perdere un po’ di tempo e, lo ammettiamo, anche un po’ di speranza.
La svolta è arrivata quando abbiamo incontrato alcuni avvocati esperti di diritto sportivo, che ci hanno garantito la possibilità di dare continuità alla storia centenaria del Brescia Calcio (matricola e marchio meriterebbero un discorso a parte, naturalmente), che a detta di molti, se non di tutti, sarebbe la cosa più importante in assoluto!
Certo il prezzo da pagare per qualcuno potrebbe essere troppo alto, sia chiaro.
Per raggiungere questo obiettivo, infatti, bisognerebbe ripartire dai dilettanti.
A questo punto, però, si tratterebbe solo di fare una scelta: o col Salò di Pasini in Serie C, oppure col nostro vecchio Brescia Calcio dai dilettanti.
A ognuno naturalmente l’ardua scelta…
Detto questo, visto che mai come in questo caso ci stiamo giocando la faccia, vogliamo essere onesti: in questi istanti non abbiamo la certezza che questo progetto alternativo si realizzi concretamente, anche perché i tempi sono sempre più ristretti.
In ogni caso, a differenza di molti altri che fin da subito hanno accettato (o addirittura incentivato) il progetto di Pasini, ci stiamo provando, sicuri che non esistono battaglie perse, soprattutto se sono combattute in buonafede!
Seguendo il Brescia da molti anni, inoltre, siamo abituati ai ribaltamenti clamorosi, quindi andremo avanti, e se succederà…
Per ultimo, ma non meno importante, un consiglio spassionato a chi dà tutto per scontato, cerca sempre e comunque la strada più… conveniente, e magari crede ancora a certe sirene: informatevi, approfondite, ascoltate anche chi non la pensa come voi, e ogni tanto, se ci riuscite, prendete pure esempio da chi lotta sempre, anche quando c’è tutto da perdere, magari “solamente” per salvare la storia della propria Maglia!
Avanti Brescia sempre!
Ultras Brescia 1911
Brescia 12/07/2025
Comunicato: “Grazie Capitano!”

Solo Brescia
“Grazie capitano!”
La notizia della partenza di Dimitri Bisoli ha sconvolto molti, a quanto pare.
Visto però che il vero Brescia Calcio al momento è in standby, e analizzando il progetto della Sindaca e di Pasini, il fatto che il capitano non sia salito sul carro dei vincitori, e non abbia preso in considerazione la possibilità di giocare in ciò che sempre più tifosi considerano una mera speculazione economica, a noi non sorprende.
Prima della notizia, tuttavia, sarebbe doveroso ricordare quello che il nostro ultimo capitano biancoblù ha fatto dentro e fuori dal campo.
Purtroppo, è impossibile sintetizzare in un comunicato nove anni caratterizzati da una serietà, una grinta, un’umanità e uno spirito di sacrificio sempre più rari nel calcio moderno.
Per questo ci limiteremo a ringraziarlo per tutto quello che ha fatto per la nostra (e la sua) Maglia.
Un calcio, quello suddetto, e un tifo che sempre più spesso esaltano i singoli in maniera spropositata (dimenticando che è la Maglia sudata che conta), e li distruggono o -peggio ancora- li dimenticano non appena fanno una scelta logica, coerente e coraggiosa.
Una scelta che evidentemente non appaga certe frustrazioni.
Delusioni che però non possono essere addebitate a chi la Maglia l’ha sempre onorata, anche quando era in panchina!
Fra l’altro, molti dei responsabili di questa debacle storica non solo si permettono di mettere in discussione una delle ultime bandiere rimaste nonostante il calcio moderno, ma sostengono pure il piano di Pasini, che è l’esempio più eclatante di questo calcio malato e distopico.
Nel caso di Dimitri, in particolare, la colpa maggiore attribuitagli -a quanto pare- è proprio quella di non credere nel progetto salodiano (che resterà sempre e comunque un rimpiazzo stucchevole e maledetto; una forzatura tanto palese quanto sopravvalutata).
Per quanto ci riguarda, la costante presenza di Dimitri è invece una delle poche cose che salviamo degli ultimi anni, e che porteremo d’esempio quando il vecchio Brescia Calcio sarà finalmente rinato (succederà, anche se ci volessero cent’anni per farlo).
E lo diciamo senza alcuna piaggeria.
Chi ci conosce, infatti, sa che siamo sempre stati refrattari all’esaltazione del singolo giocatore, tranne che per le giuste eccezioni.
Come nel caso di Zambelli, di Caracciolo e di molti altri, crediamo che anche per Dimitri valga lo stesso discorso.
Purtroppo, però: “Nemo propheta in patria”.
Tuttavia, siamo sicuri che le nostre strade si incroceranno ancora. A presto capitano!
Avanti Brescia sempre!
Ultras Brescia 1911
Brescia 10/07/2025
Comunicato: “…ma non chiamatelo Brescia!”

🔴 … 𝐦𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐚𝐭𝐞𝐥𝐨 𝐁𝐫𝐞𝐬𝐜𝐢𝐚!
<<L’ultimo mese è stato abbastanza intenso per il nostro gruppo, e non ci riferiamo solo alla questione sportiva.
Siamo passati da un generale: “Avete sempre avuto ragione!”, al consueto: “Non vi va mai bene niente… siete i soliti bastian contrari!”.
Naturalmente, non ci siamo esaltati prima, non ci scoraggiamo certo adesso, sebbene sia comunque imbarazzante vedere certi mutamenti così repentini.
C’è perfino chi si vanta in maniera plateale di avere cacciato Cellino, dopo averlo sostenuto oltremisura (evidentemente a Brescia la storia continua a ripetersi); per questo stendiamo un velo pietoso.
In aggiunta, oggi molti raccontano solo il finale della storia, e a volte in maniera distorta.
Sono pochi quelli che invece ricordano l’inizio, che ha determinato in gran parte questa situazione grottesca.
In ogni caso, di Cellino ormai si è detto tutto e il contrario di tutto, quindi saltiamo il passaggio, almeno per il momento, anche perché c’è una cosa che risulta essere ancora più stucchevole e volgare di tutto il resto: 𝐢𝐥 𝐟𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐢𝐨è 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢 𝐯𝐨𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐟𝐚𝐫 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐫𝐞 -𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐢 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐢- 𝐏𝐚𝐬𝐢𝐧𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐢𝐥 “𝐒𝐚𝐥𝐯𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞”, 𝐞 𝐢𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐢𝐥 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐨 𝐁𝐫𝐞𝐬𝐜𝐢𝐚 𝐂𝐚𝐥𝐜𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨.
Sia chiaro: 𝐧𝐨𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐚𝐭𝐭𝐚𝐜𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐜𝐡𝐢 𝐡𝐚 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐬𝐨 𝐝𝐢 𝐬𝐞𝐠𝐮𝐢𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐒𝐚𝐥ò 𝐝𝐢 𝐏𝐚𝐬𝐢𝐧𝐢 𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐒𝐚𝐧𝐭𝐢; ci limitiamo a denunciare la verità dei fatti, e a ricordare che un altro calcio è possibile.
Potremmo pure capire il discorso della categoria, del calcio professionistico, perfino quello degli industriali interessati improvvisamente a investire nel progetto Salò (a questo punto, però, per qualcuno forse sarebbe meglio andare a vedere qualche squadrone, se già non lo sta facendo; avrebbe lo stesso valore e non incoraggerebbe un altro sfregio…).
𝐒𝐩𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐨𝐠𝐠𝐢 𝐢𝐥 𝐒𝐚𝐥ò 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐟𝐨𝐬𝐬𝐞 𝐢𝐥 𝐁𝐫𝐞𝐬𝐜𝐢𝐚 𝐂𝐚𝐥𝐜𝐢𝐨, 𝐩𝐞𝐫ò, è 𝐢𝐧𝐚𝐜𝐜𝐞𝐭𝐭𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞!
𝗦𝗮𝗰𝗿𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝗿𝗲 𝗽𝗼𝗶 𝘂𝗻’𝗮𝗹𝘁𝗿𝗮 𝗿𝗲𝗮𝗹𝘁à 𝘀𝗽𝗼𝗿𝘁𝗶𝘃𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 “𝘀𝗼𝗽𝗿𝗮𝘃𝘃𝗶𝘃𝗲𝗻𝘇𝗮”, 𝗼 𝗺𝗲𝗴𝗹𝗶𝗼, 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘃𝗲𝗻𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮, è 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗲𝗴𝗴𝗶𝗼!
Detto questo, è normale che qualcuno abbia dei dubbi o dei sensi di colpa.
Li ha soprattutto chi si rende conto: di apprestarsi a tradire una storia centenaria a cui -magari- aveva giurato eterno amore; di sconfessare chi si è sempre battuto per la Leonessa senza secondi fini; di rinnegare gli amici -che magari sono sempre stati al suo fianco- prima del canto del gallo (per questo e per altri motivi, messo a confronto, l’apostolo Pietro è un dilettante, giusto per restare in tema apostolico).
Si potrebbe poi parlare delle fusioni incriminate che avrebbe già fatto la F. Salò prima di oggi, sempre ai danni di altre società; ci sembra di capire, però, che per questo bisognerebbe prendersela -al limite- proprio con Pasini (a cui evidentemente le fusioni piacciono parecchio), e non coi tifosi salodiani, che non si meritano certo questo trattamento.
In ogni caso, 𝐜𝐡𝐢 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐥 𝐑𝐢𝐠𝐚𝐦𝐨𝐧𝐭𝐢 𝐥’𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐬𝐬𝐢𝐦𝐨 𝐠𝐢𝐨𝐜𝐡𝐞𝐫à 𝐢𝐥 𝐁𝐫𝐞𝐬𝐜𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫𝐨 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐚 𝐬é 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨, proprio come ha mentito chi esaltava Cellino e lo dipingeva come il migliore presidente di sempre (o ci siamo già dimenticati anche questo?).
Fra l’altro, in un mondo ideale, chi volesse mantenere/difendere la continuità con la storia del Brescia Calcio, a costo di ripartire dai dilettanti, sarebbe considerato un esempio contro quel calcio moderno che tutti (proprio tutti!) hanno sempre criticato.
Viviamo però in un mondo di opportunisti che gira al contrario, perciò…
Quindi, in sintesi e per chiarezza: quello che oggi tanti propagandano probabilmente è un progetto estremamente appetibile e interessante, 𝐦𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐚𝐭𝐞𝐥𝐨 𝐁𝐫𝐞𝐬𝐜𝐢𝐚!
Chi deciderà di seguire Pasini deve saperlo bene, e un giorno probabilmente dovrà pure gridare: “Forza Salò!”, pena la squalifica…
Ultima cosa: smettetela di cercare di screditare il progetto “alternativo” che sta nascendo, magari solo per giustificare la vostra (in)coscienza.
Questo tentativo di discredito non solo avvalora la nostra tesi, ma dimostra anche quanto sia diventato meschino il calcio di oggi, e mai come in questo caso la colpa è anche nostra, o meglio: vostra!>>
🔒 𝐀𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐁𝐫𝐞𝐬𝐜𝐢𝐚 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞!
Brescia 05/07/2025
Comunicato: “Foglio di via”


non ci pieghiamo!”
“Oggi per gli Ultras… domani per tutta la città!”
Mentre gran parte della stampa nazionale e -dobbiamo ammetterlo- anche di quella locale parla della protesta Ultras che abbiamo fatto ieri sotto la Lega Calcio, iniziativa presa insieme alla Gradinata Sud della Sampdoria (paradossalmente, è stata proprio questa la cosa che ha fatto più scalpore, a dimostrazione di quanto l’opinione pubblica e la stampa in generale non conoscano affatto il mondo del tifo organizzato, capace spesso di grandi gesti umani e di solidarietà d’intenti fuori dagli schemi), oggi ci ritroviamo ad affrontare una nuova ondata repressiva che ha colpito il nostro gruppo.
A seguito dell’iniziativa fatta in Loggia una decina di giorni fa, infatti, sono scattati dei provvedimenti molto pesanti nei confronti di alcuni esponenti del gruppo.
Stiamo parlando di fogli di via dalla città della durata di quattro anni!
Naturalmente, visto l’atteggiamento vessatorio che il nostro gruppo riceve da molto tempo (in particolare da quando contestiamo Cellino), e che abbiamo sempre denunciato, queste nuove sanzioni non sono certo una sorpresa.
Come del resto non ci stupisce la narrazione della Questura e dei suoi rappresentanti, che per giustificare questi provvedimenti liberticidi hanno stravolto lo svolgimento dei fatti (ovviamente questa non è solo la nostra opinione, che faremo valere in tutte le sedi opportune, ma è anche quella di tutti i presenti quel giorno in Piazza Loggia, fra questi molti giornalisti).
Oltretutto, i ragazzi colpiti per il momento sono solo indagati, anche perché se ci fossero stati dei reati veri e propri, oggi, con ogni probabilità, i sospettati sarebbero soggetti a ben altre restrizioni.
Con questo non vogliamo certo fare dell’inutile vittimismo.
Sappiamo molto bene che in Italia ci sono ormai tifosi di Serie A e tifosi di Serie B (e a quanto pare anche manifestazioni di Serie A e manifestazioni di Serie B), e noi di certo non siamo fra i primi.
Sempre in Italia, poi, chi non piega la testa, non fa le autorizzazioni e i permessi, chi non risponde “signorsì” al potente di turno, è destinato a pagare un prezzo altissimo.
È il prezzo della Libertà e della Dignità.
E se per difenderli dobbiamo scagionarci da accuse tanto ingiuste quanto strumentali, lo faremo, a costo di passare la vita non più allo stadio o nella nostra splendida città, ma piuttosto nei tribunali.
Riteniamo però che sia importante e doveroso denunciare quello che sta accadendo all’interno del nostro capoluogo e intorno al nostro gruppo, già colpito poche settimane fa da alcuni DASPO fuori contesto per episodi veniali e al di fuori -appunto- del contesto stadio (anche in questo caso i “malcapitati” al momento sono solo indagati e non condannati); provvedimenti lesivi della libertà personale e che meriterebbero un serio approfondimento da parte di tutti.
Anche perché, al giorno d’oggi, nessuno è al riparo da quelli che sono diventati veri e propri strumenti punitivi, non certo preventivi.
Proprio per questo, invitiamo a far riflettere chi ci segue -anche da lontano- sui rischi di una vera e propria deriva democratica in atto da anni nel nostro Bel Paese.
Non la scopriamo certo noi, sia chiaro; ma sono almeno ventisei anni che la denunciamo, e proprio come nel caso dei presidenti del Brescia passati, i fatti ci stanno purtroppo dando ragione.
La novità semmai è che la repressione sta accelerando sensibilmente, e questo lo possiamo vedere ogni giorno, anche al di fuori del contesto stadio.
Purtroppo, però, non tutti capiscono quanto sia pericolosa e diffusa questa emergenza, e troppe persone danno ancora per “buone le verità della televisione…”
Avanti Ultras sempre!
Ultras Brescia 1911
Brescia 19/06/2025
Comunicato: “Aspettando Godot!”


Solo Brescia
“Aspettando Godot!”
Paradossalmente ci sembra di essere tornati all’inizio dell’era Cellino, quando la nostra diffidenza nei suoi confronti fu travolta dall’entusiasmo del resto della tifoseria, un entusiasmo più che legittimo verso l’ex patron del Brescia (in effetti, non è mai stato il nostro presidente), ma che a noi sembrò subito eccessivo.
Oggi, il nuovo “salvatore” indicato dai soliti ben informati potrebbe essere invece il presidente del Salò.
Ricevuto “in pompa magna” nella Loggia dei bresciani dalla Sindaca, è ritornato a riempire le pagine social e dei giornali.
Peccato che qualche anno fa Pasini fu insultato pesantemente per non avere dato un contributo alla salvezza del Brescia Calcio (in odore di fallimento dopo una retrocessione in serie C e relativo ripescaggio), e soprattutto per avere mostrato in pubblico la famigerata maglia orobica a strisce con tanto di nome impresso sul dorso.
A differenza di allora, però, oggi è dipinto quasi come fosse un eroe -perfino da chi l’ha vilipeso fino a ieri.
Certo la memoria di noi italiani (e molti bresciani purtroppo non fanno eccezione) è quella media dei criceti, quindi non c’è da stupirci.
Se poi si aggiunge il fatto che per mantenere la storia intatta del Brescia Calcio bisognerebbe soffrire, lottare, sbattersi in prima persona, è comprensibile che molti (non tutti!) siano disposti ad accettare la soluzione più facile propinata dalla Sindaca, per quanto poco dignitosa e tuttora “nebulosa”.
Una soluzione ancora una volta calata dall’alto, suggerita oltretutto proprio da chi fino a ieri se ne è fregato della nostra storia, della nostra Maglia, della nostra appartenenza.
Quindi, pur di mantenere una certa categoria (peraltro infima, e non certo per colpa delle tifoserie che la vivono loro malgrado), non solo si è disposti a sacrificare l’intera storia della Leonessa biancoblù, ma si delega perfino il nostro futuro a questi personaggi, che probabilmente vedono in questa situazione drammatica un’occasione di rivalsa e un’opportunità economica, oltre che la possibilità di raccogliere un ampio consenso pubblico/elettorale.
Fra mille tecnicismi/tatticismi ai più incomprensibili (fra gli “ignoranti” ci siamo anche noi, sia chiaro), c’è però una cosa certa, che non si può ignorare: a questo punto della storia, se si vuole ripartire senza perdere la categoria “guadagnata” da Cellino, ossia la serie C, lo si potrà fare solo spazzando via la storia centenaria del Brescia Calcio.
Purtroppo, con essa svaniranno anche tutta la nostra credibilità e quella dignità sportiva costruita in tanto tempo e con molto sacrificio.
Proprio per questo, se tutto ciò dovesse accadere senza che si tenti un’altra soluzione, saremo tutti complici di questo omicidio sportivo e sociale!
Per chiudere, oggi ci troviamo di fronte a una scelta precisa: tifare per la categoria, oppure per la Maglia e la sua storia.
Naturalmente noi non abbiamo dubbi. E voi?
Ripartire sì, ma -a questo punto- non dalla C! Avanti Brescia sempre!
Ultras Brescia 1911
Brescia 11/06/2025
P.S. Alcune doverose puntualizzazioni:
- non siamo contrari a prescindere alla ripartenza dalla Serie C; purtroppo, però, questo passaggio si potrebbe fare solo facendo una fusione, oppure mettendo in campo un altro stratagemma che cancellerebbe di fatto la storia del Brescia Calcio; per questo non lo condivideremo mai!
- nei confronti di Pasini (e di altri possibili investitori) non abbiamo pregiudiziali di sorta, a un patto però: dev’esserci un progetto concreto di base, al centro del quale ci siano sempre e comunque la storia e la Maglia del Brescia Calcio, con i suoi colori e i suoi tifosi; un progetto che -per quanto suddetto- non può certo partire dalla Serie C;
- non abbiamo mai attaccato il presidente del Salò, nemmeno quando insultarlo era diventato lo sport nazionale; semmai l’abbiamo difeso in più di un’occasione (l’ultima volta la settimana scorsa); potremmo dire lo stesso per la Sindaca di Brescia;
- non abbiamo la verità in tasca, e sebbene siano molti a pensarla come noi, non siamo così megalomani da pensare di rappresentare l’intera tifoseria; tuttavia, le nostre ragioni e la realtà dei fatti devono essere chiare a tutti, così che ognuno faccia le proprie scelte consapevolmente;
- ogni decisione presa rimarrà nella storia, in un senso o nell’altro;
- non ci sono mai piaciute le decisioni calate dall’alto; e mai come in questo caso ci vorrebbero condivisione e confronto pubblico;
- abbiamo capito fin da subito che ci sarebbe stato da lottare, e noi lotteremo!
P.P.S. La foto nell’altra pagina è -per ovvie ragioni- in bianco e nero; vi assicuriamo, però, che la maglia è quella tanto contestata…





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