Immagine

Comunicato: “Caro presidente ti scrivo…”


Immagine

Striscione esposto al Brescia Calcio il 19/05/2022


Immagine

Brescia 1911 vs Perugia – Play Off 2021/2022 – Comunicato 


Immagine

Comunicato: Tutti in Piazza!? Perché no!?

Visualizza qui le foto della manifestazione non autorizzata che si è svolta a Brescia

Visualizza qui il video della manifestazione

Brescia – Sabato 31 ottobre 2020

Tutti in Piazza!? Perché no!?

A chi si domanda perché i tifosi scenderanno in piazza sabato, rispondiamo: perché no?

Del resto, sono gli unici che possono sostenere a gran voce di rappresentare ogni categoria sociale, economica, religiosa, culturale, sessuale e sportiva.

Sugli spalti -e soprattutto nei gruppi di tifosi organizzati- si ritrovano infatti donne, uomini, bambini, operai, commercianti, ristoratori, musicisti, cantanti, artisti, sportivi, atleti, laureati, imprenditori, dirigenti, attori, medici, infermieri, pompieri, politici di ogni schieramento, taxisti, operatori sociali, insegnanti, studenti, alpinisti, poveri, ricchi, disoccupati, pensionati, bianchi, rossi, neri, aristocratici, frati, preti, suore, vescovi e cardinali (perfino il Papa è un grande tifoso di calcio), ecc.

Come hanno sempre sostenuto, lo stadio di fatto è un eccezionale modello di integrazione, e i suoi tifosi sono la vera anima del calcio (questo è stato ampiamente dimostrato proprio nel periodo drammatico più recente), tanto che a un certo punto possono mancare i risultati, le categorie, i presidenti, le società e i grandi campioni, ma ciò di cui non si può fare a meno sono proprio loro: i tifosi.

Cittadini che per un’ora e mezza dimenticano ogni differenza, ogni distanza, ogni sofferenza per tifare la propria squadra del cuore. 

Cittadini che hanno saputo dimostrare tutta la loro Umanità e solidarietà proprio nei momenti più difficili e drammatici (corona virus, alluvioni, terremoti e disastri di altro genere non fanno alcuna differenza per loro), aiutando e restando vicini a chi soffre.  

Cittadini che oggi soffrono le scelte di una politica sempre più distante dalla gente, e quindi anche dai tifosi. 

Cittadini che sono stanchi di fare da capro espiatorio per sbagli che non hanno commesso.

Sia chiaro, i tifosi non hanno mai avuto un Governo “amico”.

Infatti, sono sempre stati discriminati, penalizzati, spremuti e infine repressi dallo Stato italiano e dalla maggior parte dei suoi politici, e questo a prescindere dai loro errori, dai loro eccessi, e dai loro difetti, che sono tanti e di cui non sono certo esenti, ma per i quali hanno sempre pagato, a differenza di molti altri (la verità è che pochissime “categorie” sono state vessate come quella dei tifosi negli ultimi anni).

Quindi non ci stupisce il fatto che anche in questi giorni di sollevazione popolare i tifosi in generale, e gli Ultras in particolare, vogliano essere presenti, sebbene siano additati ancora una volta come “untori”.

Certo però non è questo che li piegherà e li spingerà sabato in piazza a manifestare, anche perché lo stesso atteggiamento accusatorio e repressivo succitato lo stanno subendo almeno da trent’anni.

Hanno imparato a “conviverci” e a contrastarlo attraverso gli avvocati -e le ragioni- nelle sedi più opportune (TAR, Tribunali ordinari, ecc.), oltre che allo stadio con striscioni e proteste, perlomeno fino a quando non gli hanno tolto anche il diritto di opinione, di espressione e di circolazione. 

Scenderanno in piazza perché altri cittadini, altri esseri umani non soffrano le ingiustizie, le forzature, gli “espropri”, le inutili leggi speciali, e gli abusi che hanno subito loro stessi in tanto tempo (non dimentichiamo il lungimirante e più che mai attuale: “Ieri per gli Ultras, oggi per tutta la città!”).

Scenderanno in piazza perché sanno esattamente cosa significhi essere considerati cittadini di serie “B”.

Scenderanno in piazza perché quando la propria ragione è ineluttabile e indubbia, la Libertà di manifestare è doverosa e soprattutto sacra (altrimenti qualcuno lo dica chiaramente che viviamo ormai in uno Stato di Polizia, come spesso denunciano gli stessi tifosi).

Scenderanno in piazza per una dignità certo non comune, quasi sconosciuta a molti di quelli che legiferano sulla pelle degli innocenti.

Scenderanno in piazza perché la loro gente glielo chiede a gran voce; non possono quindi ignorare l’invito -neppure tanto velato- che arriva dalla loro terra.

Scenderanno in piazza perché Brescia è la loro città, non solo in senso metaforico…

Avanti Brescia!


Immagine

Il derby della follia – Quarta parte