Comunicato stampa contro la chiusura della Curva Nord

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Riguardo alla decisione di chiudere la Curva Nord a seguito degli episodi accaduti dopo la partita “Brescia 1911 vs Vicenza” di martedì 28 aprile 2015, vogliamo esprimere il nostro totale sconcerto rispetto a una decisione che a noi pare grottesca, non solo perché colpisce centinaia di tifosi estranei al fatto in questione, accaduto oltretutto molto lontano dallo stadio, ma anche perché i più danneggiati saranno proprio quei tifosi a cui il sistema aveva garantito ogni diritto.

Oggi, pur non volendo entrare nel merito di quanto accaduto dieci giorni fa, e senza voler riaprire la polemica sulla tessera del tifoso, ci sentiamo in dovere di prendere le distanze da quello che ci sembra un precedente aberrante e molto, molto pericoloso.

Un provvedimento che -di fatto- penalizzerà una tifoseria già provata e umiliata in tutti questi anni da una società dilettantistica e a conduzione famigliare (dopo questa infelice decisione, molto repressiva e poco “educativa”, facile quindi prevedere l’allontanamento di molti altri tifosi).

Probabilmente qualcuno ha sbagliato, l’errore più grave però lo commette -ancora una volta- il sistema calcio moderno con tutte le sue derive antidemocratiche e anticostituzionali.

Un mostro incapace di prevenire, ma bravissimo a reprimere e a scoraggiare milioni di tifosi italiani dal recarsi allo stadio per vedere quello che una volta era considerato lo sport più bello del mondo.

Per questo, coerentemente con tutte le battaglie fatte in passato proprio contro questo calcio svuotato di tutte le sue tradizioni e di gran parte dei suoi valori, abbiamo deciso di disertare almeno per un tempo la prossima partita casalinga: “Brescia 1911 vs Catania”.

Di fronte a un altro abuso commesso nei confronti di tutti quei tifosi che hanno come unica colpa quella di amare in maniera incondizionata la propria squadra del cuore (e mai come nel caso dei tifosi del Brescia può valere questo concetto), vogliamo infatti dare un segnale forte e preciso, sempre più convinti che certe situazioni vadano affrontate in altra maniera da quella repressiva (del resto, dopo venticinque anni di repressione e di leggi speciali, di diffide e di divieti, di fogli di via e di pene “esemplari”, non ci sembra sia cambiato molto, anzi).

Abbiamo ormai perso la libertà di espressione, di opinione e di circolazione; ma una cosa non ci toglieranno mai: la dignità.

Avanti Ultras: “Prigionieri di una fede, ma liberi da ogni catena!”

Ultras Brescia 1911 Ex-Curva Nord

Brescia 06/05/2015

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