Brescia 1911 vs Modena 2014/2015: il resoconto
Scarica il resoconto di “Brescia 1911 vs Modena” 2014/2015 nel formato PDF
Visualizza il servizio di “Brescia 1911 vs Modena” 2014/2015 realizzato da Dodicesimo in Campo
Brescia 1911 vs Modena 2014/15 – Resoconto
Si salvi chi può! – Forse sarà pure cambiato qualcosa in seno al Brescia Calcio, ma di fronte alla Lega italiana (figli di p…) la nostra società conta come in passato, cioè un cazzo.
Martedì sera crediamo che questo sia stato ampiamente dimostrato, e lo diciamo senza voler fare polemica (quella la facciamo nelle prossime righe), fare i disfattisti o fornire alibi a chicchessia.
La situazione è drammatica (non solo da un punto di vista calcistico, sia chiaro), e il fatto che il Palazzo, in uno scontro diretto come quello col Modena, favorisca spudoratamente una nostra concorrente alla salvezza, non può che farci temere per il peggio.
Certo, la retrocessione apparirebbe come la logica conclusione di una conduzione a carattere famigliare a tratti indegna, ma in ogni caso sarebbe uno smacco intollerabile e un danno incalcolabile (che andrebbe ad aggiungersi a quelli già patiti in passato), almeno per quanto ci riguarda.
Nonostante tutto: sempre col Brescia, ma sempre contro la famiglia C.!
È tornata la propaganda?!? – Nelle ultime settimane si è ricominciato a parlare di cambi ai vertici societari, di passaggi di mano definitivi, di svolte epocali, di un nuovo presidente, di una salvezza ormai certa (quantomeno quella societaria), di nuovi investimenti, di un nuovo stadio, di nuovi ambiziosi orizzonti, ecc.
Tutte cose di cui abbiamo sentito parlare spesso, soprattutto questa estate (vi ricordate il famoso palco in Piazza Loggia e il patetico teatrino inscenato dai soliti noti?).
Francamente, siamo stanchi di sentire questo mantra soporifero e stucchevole snocciolato dagli organi di stampa nel tentativo di rabbonire i tifosi, soprattutto quelli che, dopo anni di bombardamenti mediatici della peggior specie, avevano finalmente aperto gli occhi sulla situazione reale del Brescia Calcio (e sulla criminale gestione della stessa da parte della famiglia C.) scoprendo -quasi- tutti gli altarini.
Ora, può darsi che le cose stiano -lentamente- cambiando (non sappiamo ancora dirvi se in meglio, e non potremo farlo fino a quando non sarà presentato un progetto concreto), ma una cosa è certa: tuttora si sta vivendo troppo alla giornata (come tutti sanno, i piani salvifici della nuova società sono programmati al massimo fino a fine stagione, poi più nulla), e al di là delle belle intenzioni non vi è alcuna chiarezza sulla presunta nuova società, a cominciare dalle ombre incombenti su Profida e -in particolare- sul ruolo del dottor Guastoni, commercialista storico della famiglia Corioni, tifoso dichiaratamente interista, consigliere di Garrone (vecchio presidente della Sampdoria) proprio nell’anno in cui si è consumato il famigerato maxi scambio di giocatori fra il Brescia Calcio e -appunto- la società blucerchiata (per questo e -soprattutto- per il suo doppiogiochismo è stato anche contestato duramente dai tifosi sampdoriani).
Uno scambio che indubbiamente ha:
1) indebolito il Brescia Calcio da un punto di vista tecnico (rafforzando al contempo i nostri diretti concorrenti alla promozione, tanto che loro alla fine in serie A ci sono andati, noi ovviamente no!);
2) arricchito ulteriormente la famiglia C.;
3) creato un incalcolabile danno economico e d’immagine (quindi sociale) al Brescia che, non dimentichiamolo mai, deve essere visto/vissuto solo come patrimonio indiscutibile di una città/provincia;
4) favorito le “Holding” che stanno spremendo le ultime “stille di felicità” del calcio italiano (Infront, proprio come UBI Banca, non è un ente benefico/salvifico).
Del resto, il cambio di allenatore, la “scomparsa” di Ragazzoni (commercialista/presidente rimasto in auge fino a quando non è diventato -improvvisamente- scomodo e hanno smesso di acclamarlo), e l’allontanamento del vecchio “direttore sportivo” non sono prove sufficienti a dimostrare alcunché.
Soprattutto, tutto ciò potrebbe perfino non bastare a salvare la categoria (dopo la sconfitta di martedì sera, il miracolo da compiere diventa ancora più straordinario).
Purtroppo, ancora una volta le vicende societarie sono servite a giustificare una certa “accidia” societaria e a “evitare” una campagna acquisti/rinforzi più che mai necessaria, specialmente a gennaio (allo stesso tempo però, non hanno impedito di mettere in luce i gioiellini restanti promettendoli a chiunque).
La verità è che la confusione rischia di aumentare, con buona pace di chi non vorrebbe cambiare.
Cambiare tutto affinché non cambi proprio nulla, questo è il vostro progetto?
A proposito di Infront – Accolta con grande entusiasmo da buona parte della stampa bresciana e dalle Istituzioni locali, questa società di marketing con sede in Svizzera (?) ha letteralmente messo le mani sul calcio italiano, arrivando perfino a «…comprare i diritti commerciali delle società che non riescono a vendere gli spazi commerciali dentro i propri stadi, sovrastimandone sistematicamente di qualche milione il valore. La cifra pagata in eccesso è il prezzo pagato per il voto in Lega del presidente del club…» (da un articolo di Ettore Livini e Marco Mensurati – Repubblica.it).
Se fosse vera solo la metà di quanto scrivono su Infront alcuni giornalisti italiani che, da bravi cronisti, hanno fatto piccole ricerche e alcune semplici considerazioni sulla base di fatti inequivocabili, c’è poco da stare allegri.
«…il vero punto è la logica che tiene insieme il tutto. La Fondazione è infatti la seconda gamba del sistema che in questo momento controlla il calcio italiano. La prima è Infront, la società vicinissima a Galliani e Lotito capace negli ultimi cinque anni di impadronirsi di tutte le leve del potere. Oggi è: 1) advisor della Lega di A per la vendita dei diritti tv, 2) advisor commerciale della Figc per la Nazionale di calcio, 3) titolare dei diritti di archivio del campionato italiano, 4) fornitrice di mezza serie A per conto della quale gestisce (in perdita) la pubblicità negli stadi e i rapporti commerciali. 5) producer televisivo delle partite. Da pochi giorni è anche ufficialmente partner della Gazzetta dello sport (Rcs era un competitor nella gara per i diritti della nazionale) nell’avventura di Gazzetta TV. Un potere enorme, come si vede, che però va saputo mantenere. Con la politica e cioè con il consenso degli elettori, che nel nostro sport sono i presidenti dei club. Per i big ci sono i contratti commerciali. Per tutto il resto, la Fondazione…» (da un articolo Marco Mensurati – Repubblica.it).
In ogni caso, per comprendere meglio la vera natura di Infront, basterebbe valutare con lucidità le ultime dichiarazioni rilasciate dai suoi portavoce riguardo alla possibilità di fare un nuovo stadio a Brescia.
Di certo, di una camaleontica e gattopardesca società come la nostra, fra l’altro alla deriva e poco o niente considerata (dalla Lega Calcio), Infront non ha bisogno.
Francamente riflettiamo…
Totti: l’ignoranza al servizio del potere – Sapete tutti che non abbiamo mai avuto molta simpatia per il “pupone”, ma essendo considerato dal popolo giallorosso una vera e propria bandiera, gli abbiamo -quasi- sempre risparmiato gaffe e prese di posizione varie, anche quelle più bizzarre.
Dopo le sue affermazioni a seguito degli incidenti avvenuti in Grecia e alla conseguente chiusura del campionato ellenico, dichiarazioni arrivate dopo le polemiche relative all’invasione delle piazze romane da parte dei tifosi del Feyenoord e alla vigilia di una trasferta delicatissima (almeno per gli Ultras della Roma, loro malgrado sotto la luce dei riflettori), non potevamo però esimerci dal rispondere a tanta ignoranza.
Dall’alto del suo scranno, Totti sentenzia: «Quando ci sono incidenti come è successo prima di “Roma vs Feyenoord” si dovrebbe fare come in Grecia -spiega da Rotterdam Francesco Totti- e quindi prendere seri provvedimenti, oppure multare o fermare le società di questi tifosi che fanno questi casini. Ma in Italia purtroppo non succederà mai».
Caro Totti, in Italia hanno fatto molto, molto peggio.
Peccato tu non viva fra noi comuni mortali.
Se così fosse, siamo certi, non ti presteresti a queste strumentalizzazioni plateali.
Stop repression Now!
Il grande… Manenti – «La sua vita era stata confusa e disordinata… ma se poteva ritornare a un certo punto di partenza e ricominciare lentamente tutto da capo, sarebbe riuscito a scoprire qual era la cosa che cercava…»
The Great Gatsby – Francis Scott Fitzgerald
Ultras Brescia 1911 Ex-Curva Nord
Brescia 05/03/2015
Lascia un Commento qui sotto (devi essere registrato!)