Brescia 1911 vs Ternana/Lanciano 2014/15: il resoconto
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Vogliamo Vincere!: Sebbene la tifoseria stia dando il massimo, quantomeno in termini “coreografici” e “vocali”, nelle ultime due partite giocate al Rigamonti non si va oltre il pareggio.
Iniquo con la Ternana (nel senso che meritavamo di vincere, sia chiaro), più che giusto con il Lanciano, soprattutto dopo una ripresa scialba, pericolosa e inconcludente.
Naturalmente, dopo la tradizionale, deficitaria campagna acquisti della “nuova” società, non si poteva pretendere una partenza a razzo, sebbene la ritrovata coppia d’attacco biancoblù Caracciolo/Corvia facesse sognare traguardi impossibili.
Francamente, però, dopo la reboante propaganda di quest’estate, un apostolato (sostenuto oltretutto da una campagna stampa al limite del servilismo) che aveva l’intenzione/presunzione di nascondere i tanti, reali problemi ereditati dal passato per aprire la strada a un rinnovato -ma evidentemente effimero- ottimismo, molti tifosi bresciani (soprattutto gli abbonati) si aspettavano qualcosa di più.
E questo lo dimostra anche il fatto che siamo passati dai circa 6.000 spettatori della prima col Livorno (quando gli abbonati erano molto meno di cinquemila) ai circa 4.500 col Lanciano, e questo nonostante i 5.500 abbonati dichiarati dalla società.
Fra l’altro, nell’ultima di campionato, a fine partita hanno cominciato a piovere i primi fischi (certo legittimi, ma comunque ingenerosi, soprattutto se si considerano le promesse fatte da molti tifosi a inizio stagione riguardo a un tifo unico, incessante e incondizionato), a dimostrazione di quanto sia facile giurare attaccamento e passione sull’onda dell’entusiasmo, e di quanto sia difficile poi rimanere fedeli fino alla fine.
Sarebbe fin troppo facile ora ricordare alcuni momenti topici dello scorso campionato, quando i nostri eroi avrebbero voluto rimediare -quantomeno sul campo- alle tante, troppe puttanate della “vecchia” società, ma furono costretti a lottare in un clima non certo favorevole, caratterizzato da articoli stucchevoli e da pesanti contestazioni (anche quelle legittime, sia chiaro) che appesantivano testa e gambe.
Preferiamo però “accodarci” per una volta al rinnovato entusiasmo di quest’estate, pensando come sempre positivo, ma senza dimenticare i limiti tecnici/mentali di questa squadra e, in particolare, di questa società che, a quanto pare, ha deciso di farci soffrire anche quest’anno.
Per vincere e cambiare bisogna spendere e comprare!
P.S. A differenza della società, oltre ad avere dei limiti i nostri eroi hanno -fortunatamente- anche molti pregi (e diverse certezze). Fra questi un carattere indomito, dimostrato soprattutto nei momenti più difficili, e una voglia di riscatto unica. Per questo non guardiamo la classifica e restiamo fiduciosi e coerenti con quanto affermato di recente, con la speranza di rivedere la Leonessa vincente già domani, sul campo della capolista.
Vogliamo –da sempre- la verità!: Mentre l’illusione della “nuova” società si dissolve pigramente (per i meno attenti consigliamo di riascoltare l’intervista fatta da “Dodicesimo in Campo” al Dottor Ragazzoni, una vera e propria conferma alle nostre tesi, espresse ovviamente in tempi non sospetti), cominciano a farsi strada -in maniera ufficiosa- le ipotesi più disparate riguardo al futuro della “nostra” società.
Stabilito ormai da tutti che l’attesa rivoluzione societaria non è mai avvenuta, se non in piccolissima parte (perfino i giornalisti più accondiscendenti cominciano ad ammetterlo), da diverse fonti (nessuna di queste ufficiali) ne spunta una agghiacciante.
Sembra infatti che la società sia stata “salvata” dalla banca (che non nominiamo perché indegna, almeno secondo il nostro umile parere) semplicemente per un calcolo… balistico e promozionale.
Le vere intenzioni dell’istituto in questione sarebbero -da sempre- quelle di iscrivere la squadra al campionato per poi farla fallire prima della fine dell’anno, vendendola quindi ai soliti noti per un prezzo concordato ed equo.
Così facendo, si manterrebbe una categoria più “appetibile” (e naturalmente redditizia) e, cosa più importante, si “eliminerebbero” i tantissimi creditori (molti dei quali sono artigiani e piccoli imprenditori che da anni aspettano il giusto riscontro da questa società fallimentare) in un clima reso ideale da mesi di propaganda a dir poco… sproporzionata.
Certo, a chi ha creduto nella “nuova” società e ha sottovalutato i fini e le ambizioni degli Istituti di Credito in generale, potrebbe sembrare questa un’ipotesi surrealistica.
Visto e considerato quanto accaduto negli ultimi anni nel calcio italiano, però, noi consiglieremmo prudenza e ancora una volta molta, molta attenzione, giusto per non ri-commettere gli stessi errori fatti in passato.
Come sempre, ci auguriamo di essere smentiti, magari con una dichiarazione ufficiale della “nuova” società che faccia finalmente chiarezza.
Se ciò non dovesse accadere, faremo sentire forte la nostra voce, come sempre del resto.
Trasparenza, dignità e coerenza, non continuità con questa dirigenza!
Ultras scomodi, alias Ultras veri: Senza voler fare un inutile e controproducente vittimismo, da sempre denunciamo un atteggiamento ai limiti della provocazione da parte dei “tutori dell’ordine”, almeno di quelli che bazzicano vicino al nostro settore.
Martedì sera si è verificato l’ultimo di tanti episodi che definiremmo -se non altro- paradossali, soprattutto se si considera tutto quello che sta accadendo intorno a noi.
Infatti, per la prima volta dal 24 settembre 2005, data ormai tristemente nota non solo a noi Ultras biancoblù, non è stato fatto entrare allo stadio uno striscione dedicato alla memoria del giorno suddetto.
Vi risparmiamo le motivazioni e stendiamo -per carità- un velo pietoso su chi ha preso questa decisione disumana, ma tutti sappiano che non sarà un gesto così poco intelligente e insensibile a fermare la nostra battaglia, al contrario.
Di certo, se chi siede ai piani alti di un certo edificio sito a San Polo avesse davvero le capacità necessarie a capire (quindi prevenire) certe situazioni, si renderebbe conto di aver fatto la più grande e clamorosa delle autoreti.
D’altronde, in questo rinnovato clima di caccia alle streghe, dove i mostri -ancora una volta- sembrano essere sempre e solo gli Ultras, essere osteggiati, denigrati e diffidati da certi personaggi è per noi motivo d’orgoglio, nonché stimolo a continuare per la nostra strada.
Un percorso difficile, forse a tempo determinato, ma sicuramente libero da ogni catena e da qualsiasi ricatto istituzionale.
24/09/2005 – Noi Non dimentichiamo, mai!
Ultras Brescia 1911 Ex-Curva Nord
Brescia26/09/2014
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