Brescia vs Crotone 2013/2014 – Resoconto
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Resoconto
Bentornati ragazzi! – Naturalmente, il pensiero iniziale va a Giovanni e a Rosario, ritornati allo stadio per la prima volta dopo il grave incidente in cui ha perso la vita Andrea Toninelli.
In confronto a questa bella notizia, tutto il resto è… noia.
“Non” vi vogliamo così! – Sappiamo bene quanto la serie B sia complicata, cinica, spietata, carica d’inganni e sorprese, il più delle volte molto amare per noi Ultras bresciani.
Sapevamo anche delle difficoltà incontrate dalla squadra durante quest’inizio di campionato, caratterizzato da: discontinuità (nel gioco); scivoloni e proclami (della società); diffidenza estrema (nei confronti del nuovo allenatore, e non solo da parte dei tifosi); voglia di contestazione (anche se tutti, noi no!).
Dopo però la stupenda “V”ittoria di Terni, ottenuta fra l’altro con caparbietà e merito (nonostante i tanti errori sottoporta), sembrava che tutto ciò fosse stato spazzato lontano e l’amore per la Maglia (bianca, blu e arancio) potesse ormai prendere il sopravvento.
Nessuno si sarebbe mai aspettato una sconfitta casalinga col Crotone (nemmeno i bergamaschi!), almeno non in questi termini; e in pochi avrebbero previsto un’esplosione di rabbia di tale portata al termine della gara, sebbene si fossero già visti alcuni sintomi di malcontento già alla fine di Brescia vs Novara, e forse anche prima.
Al contrario, i tifosi/Ultras biancoblù (soprattutto quelli che a Terni non erano potuti andare causa tessera del tifoso) attendevano con ansia la conferma della bella prestazione di lunedì scorso per festeggiare la prima “V”ittoria in diretta.
Proprio per questo, e nel tentativo di non far calare concentrazione e agonismo nei nostri eroi, avevamo pure preparato due grandi striscioni utili a ribadire l’atteggiamento migliore e le virtù necessarie per ottenere un altro risultato utile alla causa.
Purtroppo, sappiamo tutti come è andata la partita e chi ha pagato il prezzo più alto.
E ancora una volta la società l’ha fatta franca, spostando l’attenzione ed evitando abilmente le proprie responsabilità.
Il lupo perde il pelo ma non il vizio!
Anche se tutti, noi no!, appunto… – Tuttavia, la tanto temuta spada di Damocle, sospesa da qualche tempo sulla testa della Leonessa, alla fine non ha risparmiato nessuno, facendo così diverse vittime: un allenatore -che forse non rivedremo mai più- in balia degli eventi, dei risultati e degli umori alterni/altrui; giocatori -che con ogni probabilità faticheranno non poco a uscire da questa impasse- confusi e rinunciatari; una società imbarazzante e alla mercé dei propri spettri che sta dimostrando -ancora una volta- tutti i suoi limiti; un campionato -che mai come quest’anno poteva regalarci grandi soddisfazioni- compromesso fin dall’inizio.
Senza dubbio tutto ciò era nell’aria, e di certo non serviva una sfera di cristallo per prevederlo e/o prevenirlo.
Ma fa male ugualmente…
Avanti Brescia, sì ma come?
Fischiare! – Quella di sabato scorso non è stata solo la partita della disfatta generale, ma anche l’ennesima dimostrazione di quanto certa stampa sportiva bresciana sia brava a stravolgere il significato di talune vicende per servirsene a proprio piacimento/vantaggio.
Ci riferiamo in particolare allo striscione: “Fischiare!”, da noi esposto durante le fasi in cui il Crotone attaccava sotto la nostra porta, e ripreso “abilmente” dal Bresciaoggi per raffigurare il disappunto -nei confronti di Giampaolo- espresso da una parte della tifoseria a fine gara.
Per quanto riguarda la contestazione, ognuno chiaramente è libero di esprimersi come meglio crede (a patto però che si prenda poi le proprie responsabilità), soprattutto se paga il biglietto e partecipa in maniera passionale e disinteressata alle vicende della Leonessa.
Al contrario, ciò che non è accettabile è vedere un organo di stampa così autorevole mistificare il senso di un’espressione diretta, oltretutto nel loffio tentativo di rafforzare -nell’opinione pubblica- l’idea che tutti i tifosi biancoblù siano contro l’allenatore.
Un verbo il nostro usato in chiave puramente goliardica, e non certo avversa a qualcuno, tantomeno all’allenatore o alla squadra che abbiamo sostenuto ben oltre il novantesimo.
Del resto, da tempo abbiamo conosciuto l’ipocrisia, l’etica discutibile e la tipica adulazione -nei confronti del potente di turno- dei senza dignità.
Tutte “virtù” dimostrate da alcuni giornalisti anche nel caso di Giampaolo.
Infatti, la diffidenza nei suoi confronti non è stata una prerogativa di una parte dei tifosi bresciani.
La grande differenza sta nel fatto che i tifosi l’hanno esternata apertamente e senza giri di parole, alcuni giornalisti sono stati molto più attenti e sottili nel farlo, o magari hanno lasciato che lo facessero altri al loro posto (non si sa mai…).
Diciamo quel che pensiamo, facciamo quel che diciamo, noi…
Giornalisti… terroristi! – Purtroppo, la tipica tendenza italiota alla strumentalizzazione/generalizzazione l’avevamo già provata sulla nostra pelle ai tempi di Mazzone, che a causa della sua prosopopea, della sua fame di gloria, della sua sudditanza nei confronti della famiglia C., e grazie anche alla complicità di società, sedicenti ultras e -appunto- stampa bresciana, da eroe e paladino del “calcio che fu” si trasformò in un delatore cinico e bugiardo.
Era il 2001, e allora scattò uno dei più grandi processi mediatici alle intenzioni della nostra storia, con i “capipopolo” (sostantivo ormai inflazionato dalla stampa bresciana) accusati perfino di estorsione.
A distanza di molti anni poi tutto fu ridimensionato e la verità venne finalmente a galla.
I “capipopolo” furono assolti per non aver commesso il fatto, e questo naturalmente fra l’indifferenza degli stessi giornalisti, dirigenti e tifosi che avevano gridato allo scandalo.
A onor del vero, restò l’amarezza per le accuse inesistenti e per alcuni incomprensibili atteggiamenti di chi, conoscendo la verità, avrebbe dovuto/potuto comportarsi diversamente.
In ogni caso, per quanto riguarda Giampaolo, sebbene -grazie alle ultime esternazioni di Corioni- cominci a diventarci simpatico, noi non andremo ad Ascoli, pardon, a Pescara nel tentativo di convincerlo a tornare, ma continueremo a sostenere la Leonessa con/senza di lui, e lo faremo soprattutto con/senza questa società; fino alla fine del campionato o della nostra pazienza, poco importa.
Fino alla fine, sin dall’inizio!
Ultras Brescia 1911 Ex-Curva Nord
Brescia 23/09/2013
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