Brescia vs Novara 2013/2014: il resoconto

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“Qui niente male è un eterno funerale, c’è aria di festa ma la morte è pure questa…”

Forse le parole di Piero Pelù non rappresentano pienamente l’atmosfera e i sentimenti dei tifosi biancoblù presenti sabato sugli spalti, ma ci vanno molto vicino.

Nonostante il clima apparentemente festoso di inizio partita, infatti, sotto le ceneri covano rabbia, rassegnazione e soprattutto delusione, espresse -in diverse maniere- prima, durante e alla fine della partita da tutto il pubblico bresciano.

Non è solamente una questione calcistica, sia chiaro, sebbene siamo sempre più convinti del fatto che un risultato diverso, naturalmente migliore, avrebbe -ahinoi- salvato nuovamente la faccia a questa società improvvisata e brancicante.

Una faccia persa abbondantemente da tempo, e non tanto -o non solo- per la polemica (e relativi dietro-front) nata a seguito di alcune scelte incomprensibili relative a nuovi abbonati più o meno “casalinghi”, bensì per la dimostrazione di: incompetenza, inconsistenza, improvvisazione, lontananza dalla realtà, ignoranza, arroganza, ottusità, indecisione, mancanza di programmazione, lentezza, avidità, egoismo, menefreghismo, atteggiamento irrispettoso nei confronti della storia, della città e di una parte della tifoseria, ecc.

Tutte facce della stessa medaglia che si ripresentano a ogni buona occasione (non sono quindi una novità della nuova stagione!).

Sono dunque diversi i tempi in cui si potrebbe/dovrebbe contestare il Brescia Calcio S.p.A., e molte le ragioni per cui farlo (in primis noi metteremmo sempre e comunque colori, sponsor e “V” della nuova Maglia, veramente fra le più brutte della storia, soprattutto se si considera la Maglia biancorossa!). E se si pensa che lo stesso principio per cui si è giustamente protestato (quello della parità di trattamento/uguaglianza/pari opportunità e diritti per tutti, per intenderci) andava applicato -a maggior ragione- all’elaborazione di abbonamenti e voucher, la ragione suddetta forse non è nemmeno la peggiore.

Purtroppo, la vergognosa decisione di differenziare ancora una volta -e non di poco!- il prezzo dell’abbonamento/tesserati e quello del voucher/non-tesserati ha scandalizzato noi e pochi altri, tanto che la nostra contestazione è passata sottosilenzio (questo grazie anche alla complicità di stampa e società) e non ha raccolto solidarietà alcuna; al contrario, qualcuno ha avuto perfino la brillante idea di attaccarci per quanto detto e fatto, dando così nuova linfa alla società stessa.

Purtroppo, anche quest’anno in seno al Brescia Calcio è prevalsa la volontà di discriminare e frammentare la tifoseria in diverse categorie (e non stiamo parlando di settori, sia chiaro: i voucher possono essere fatti anche in Curva, sappiatelo), proprio come aveva fatto Maroni ideando l’aberrante tessera del tifoso: da una parte i tesserati con i loro “diritti”, dall’altra i non tesserati trattati alla stregua di appestati (se non è razzismo questo, cazzo!; altro che i versi di animali tanto deplorati e condannati dall’opinione pubblica).

Quindi, cari ragazzi Brescia 1911 dipendenti/simpatizzanti, se davvero si considera la società superata, ingiusta, incapace e non all’altezza della storia e delle ambizioni della nostra tifoseria, facciamoci sentire e rispettare sempre e comunque, con la forza e la coerenza che ci appartiene, a prescindere da risultati e categorie, e non solo quando i giochi sono ormai fatti.

Sempre col Brescia, ma sempre contro Corioni!

P.S. Questo naturalmente è il nostro umile pensiero, e non lo esprimiamo per insegnare qualcosa a qualcuno (sono passati molti anni dal tempo in cui salivamo sul pulpito); lo facciamo anche -e soprattutto- in virtù del fatto che col Novara, a fine partita, in gradinata (ma da quanto ci risulta anche in tribuna) perfino i tifosi più “moderati” hanno iniziato per la prima volta a inveire contro Corioni & C.; parliamo di quegli stessi tifosi che, in un recente passato, hanno criticato con durezza e superficialità le più intransigenti -e lungimiranti- proteste di noi Ultras.

1911 (duri a morire…) – Questo il messaggio che abbiamo voluto lanciare durante la premiazione del nostro miglior bomber di sempre, alias Andrea Caracciolo.

Un telegramma semplice e chiaro, ma dalla forza intrinseca e dagli sviluppi imprevedibili, oltretutto utile per: ribadire una presenza -la nostra- forse scomoda e ingombrante, di certo necessaria; far riflettere i nostri più accaniti detrattori; avvertire i nostri dirigenti che quest’anno -per qualcuno di loro- non sarà una passeggiata, soprattutto se si dimostrano le nostre preoccupazioni più profonde.

Non sono minacce le nostre, sia chiaro, ma piuttosto promesse determinate dal sacrosanto diritto (e in alcuni casi dovere) di critica, e valorizzate dal fatto che dietro alle nostre contestazioni non vi è alcuna dietrologia o interesse personale.

Semplicemente, siamo stanchi di vedere sacrificati sull’altare della famiglia C. le passioni, le speranze e perché no, anche le ambizioni di un’intera tifoseria.

Siamo stanchi di vedere immolate ogni volta persone, professionisti che hanno una responsabilità minima rispetto a quella di chi li ha scelti (fra l’altro contro l’opinione comune) ben sapendo di non poterli accontentare fino in fondo, in particolar modo dal punto di vista tecnico.

Noi c’eravamo, ci siamo e ci saremo; in quanti? Vedremo!

Il lupo perde il pelo ma non il vizio – Proprio come ieri, anche oggi il capro espiatorio è diventato il nuovo allenatore che, molto probabilmente, al primo passo falso sarà sacrificato fra le risate e gli insulti di alcuni, e le rivendicazioni e l’indifferenza di molti altri, quasi che Giampaolo fosse davvero la causa di tutti i nostri mali.

Noi ci siamo dichiarati in tempi non sospetti riguardo alla cacciata di mister Calori, un uomo dalle rare qualità che ha saputo salvare il Brescia in un momento a dir poco drammatico, e ha guadagnato in due anni la stima e l’affetto di giocatori, tifosi (tutti!) e perfino giornalisti, sebbene alcuni di essi siano dei celebri voltagabbana (non è più una notizia questa, lo sappiamo, ma una precisazione necessaria per far meglio capire quanto sia difficile -per un professionista serio e capace- operare in ambito biancoblù).

Nonostante questo, e sebbene le ultime prestazioni della Leonessa lascino un po’ a desiderare, proprio non riusciamo a condannare il nuovo mister addossandogli tutte le responsabilità.

Prima di tutto perché mancano ancora troppi giocatori (per infortuni, nazionali, mancati acquisti, cessioni, scelte errate, indecisioni, ecc.), e in certe condizioni nessuno può fare miracoli. Ciononostante, qualcosa di buono si è visto. Manca la continuità, è vero, ma solo il tempo ci saprà dire quanto possa valere il lavoro del nuovo tecnico. In ogni caso, un drastico cambiamento oggi, a inizio corsa, difficilmente ci farebbe fare il tanto agognato salto di qualità.

Secondariamente perché bisogna essere realisti, e soprattutto onesti (proprio per questo vi consigliamo di leggere la nuova rubrica di Roberto De Zerbi pubblicata sul Giornale di Brescia di oggi, lunedì 9 settembre 2013).

Infine, visto e considerato quanto accaduto negli ultimi anni, bisogna ammettere che la società Brescia Calcio S.p.A. non è il solo e unico problema bresciano, sebbene sia sicuramente diventata il maggior ostacolo alla crescita della tifoseria, alla possibilità di raggiungere un traguardo prestigioso, e a tutto quello che un vero tifoso può ambire.

Forse qualche piccolo -ma significativo- limite l’abbiamo anche noi tifosi.

Infatti, la società sarà pure stata brava a illuderci (come già detto e ripetuto, grazie anche alla complicità di stampa e televisioni); probabilmente però, in talune occasioni gli abbiamo permesso di farlo con troppa facilità.

Inoltre, in tutti questi anni abbiamo avuto mille occasioni per dare una svolta societaria a questa città, senza bisogno di fare guerre o esprimere minacce; purtroppo però, per un motivo o per l’altro, le abbiamo perse tutte.

Quindi, continuiamo a contestare, ma nel mezzo mettiamoci anche qualche bella riflessione, non si sa mai…

Perché l’anima non si vende, si regala… ricordatelo!

Ultras Brescia 1911 Ex-Curva Nord

 Brescia 09/09/2013

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