Comunicato: “Il tempo è sempre galantuomo!”



Solo Brescia
“Il tempo è sempre galantuomo!”
Che confusione, sarà perché ti amo!
È un’emozione, che cresce piano piano…: non siamo mai stati filo societari, e non lo saremo mai!
Questo però non significa che siamo sempre stati avversi o – peggio ancora – indifferenti a dirigenti, allenatori, calciatori della Leonessa.
Ne abbiamo amati pochi, è vero, ma il nostro amore è sempre stato assoluto, sincero, mai di convenienza.
Spesso siamo andati perfino contro il mondo intero – e contro i nostri stessi interessi – per difendere i sentimenti e le ragioni che ci appartengono.
Per questo il nostro primo pensiero va al Direttore Pietro Lo Monaco, che sta passando un brutto momento.
Sulla sua ripresa non abbiamo dubbi, sia chiaro, ma anche un leone come lui può provare dolore, e sentirsi un po’ più fragile di fronte agli strani casi della vita, soprattutto davanti a quelli più tragici.
Se poi aggiungiamo pure gli attacchi strumentali del Comune e degli haters seriali, il quadro è completo.
Avanti sempre Direttore, sappia che noi non molliamo!
E vola vola si va, sempre più in alto si va!: a proposito del Comune di Brescia.
A quanto pare, è più forte di loro: i “complici” della Sindaca spiano ogni mossa, manco fossero la DIGOS, e fanno di tutto per screditare le ragioni di questa battaglia, ragioni ormai sancite da diversi avvocati specializzati nel diritto sportivo e dalla FIGC stessa.
Tra l’altro, lo fanno in tempo reale, nel tentativo di screditare ogni comunicazione pubblica che non vada a vantaggio della loro narrazione o di quella del “salvatore”!
Inutile portare esempi virtuosi di Comuni e società che prima di noi hanno percorso questa strada con successo, raggiungendo quello che dovrebbe essere il principale obiettivo di ogni tifoso di calcio: mantenere il palmarès sportivo e la continuità con la propria storia calcistica.
Inutile spiegare al Comune che la neonata società non sta partecipando a un bando, ma sta suggerendo semplicemente alla Sindaca di richiedere alla FIGC l’applicazione dell’Articolo 52, comma 10 delle NOIF (il primo passo lo deve fare il Comune, c…o!, non la FIGC; quest’ultima poi farà le sue valutazioni e deciderà se assegnarlo oppure no, ma dopo che è stato richiesto l’articolo, non prima).
Il bando a cui si riferisce il Comune può/deve essere fatto solamente quando è stato sbloccato l’Articolo 52! È chiaro stu fatto!?
Inutile spiegare che il progetto legato all’Art. 52 non è in contrapposizione a quello del Salò!
Inutile spiegare che il titolo sportivo non è la continuità sportiva.
Inutile spiegare che ci sono tifosi di calcio, a cui basta la categoria, e poi ci sono i tifosi del Brescia Calcio, che hanno scelto la strada più difficile, ma anche più onorevole.
Inutile spiegare al Comune che il Salò non colmerà mai il vuoto lasciato da Cellino & C., nemmeno se riuscisse a comprarne il marchio o il logo, che sono articoli puramente commerciali, e che fra l’altro potrebbero essere rilevati da tutti, non solo dal “salvatore”.
Inutile spiegare ciò che il Comune e i suoi “complici” non vogliono capire…
In ogni caso, ormai è molto chiaro l’obiettivo della Sindaca e dei suoi “complici”, che probabilmente la storia del Brescia non la conoscono nemmeno (a questo punto crediamo sia pure inutile spiegargli certi sentimenti, soprattutto perché hanno dimostrato di non capire neanche la differenza tra una trasposizione commerciale, e una storia centenaria fatta di sacrifici, fede e passione; tra un bando riservato a pochi eletti, e un’istanza legittima e doverosa da fare alla FIGC; tra una scelta di interessi, e una di cuore).
E vola vola con me, il mondo è matto perché…: è una scelta politica, stop!, oltretutto mascherata gettando fumo negli occhi dell’opinione pubblica, grazie anche alla complicità di alcuni giornalisti e di molti “tifosi” compiacenti, che vedono nel progetto del Salò un’opportunità “populistica”, e nella neonata società una evidente minaccia (l’abbiamo già detto mille volte: è un mondo che va al contrario, altrimenti chi tentasse di salvare la storia del Brescia non sarebbe accusato in maniera strumentale e volgare, ma piuttosto sarebbe celebrato, proprio come è successo in altre città).
In aggiunta, notiamo che oggi sono diventati tutti esperti di diritto sportivo, e ognuno si sbilancia con una sua teoria, naturalmente funzionale alla propria scelta finale, che spesso è la più facile e scontata, naturalmente.
Una conclusione dettata più che altro dalla convenienza e dall’egoismo, visto che non prevede altre soluzioni.
Del resto lo dicono in molti, perfino il “salvatore”, che non si può fare; quindi rimane una sola scelta: seguire il Salò…
E perché mai? Non si poteva cullare fin dall’inizio la speranza di mantenere viva la storia del vero Brescia Calcio, senza per altro intaccare quella dei tifosi del Salò?
Certo che si poteva fare, ma il Comune – e i suoi “complici” – hanno preferito la strada più comoda, e probabilmente più redditizia, almeno nell’immediato (legittima, sia chiaro, ma comunque insana).
Restava però lo scoglio di chi alla gloria ha preferito ostinatamente la storia, e ha cercato in ogni maniera di spiegare come si potesse/dovesse fare, proprio come hanno fatto tante altre piazze/città (la Lucchese è solo l’ultima, in ordine di tempo).
Un vero e proprio ostacolo per qualcuno, e questo perché avrebbe evidenziato:
- un certo qualunquismo politico;
- la natura sbagliata e “corrotta” di questa tragicomica messinscena;
- la scelta di comodo che tanti tifosi (molti inaspettati, sigh) hanno fatto senza nemmeno aspettare l’esito di una battaglia sacrosanta e decisiva.
Una scelta che per certi versi rischia di trasformarsi inun vero e proprio “attentato” (commesso fra l’altro tra le mura domestiche) nei confronti di quel vecchio Brescia Calcio che tutti – nessuno escluso – avevano giurato di difendere fino alla morte!
Oltretutto, se col “pretesto” del Salò come unica soluzione per seguire il calcio professionistico a Brescia (scusa molto discutibile, ma comunque inoppugnabile, almeno per un breve periodo) si è cercato di mantenere una sorta di “status quo”, una volta presentata anche la possibilità relativa all’Art. 52, contro di noi si sono scatenati gli astanti, e questo solamente perché la narrazione tossica del “salvatore” e del Comune era stata messa in discussione. Ops…
A tal proposito apriamo una piccola parentesi: forse abbiamo capito male, ma dopo l’esperienza devastante di Cellino (e non ci riferiamo solo al finale della storia), dopo che in molti ci hanno perfino dato ragione ammettendo i propri errori, tra questi sbagli anche un eccessivo entusiasmo nei confronti del presidente di turno, non si era promesso di accogliere chicchessia con più moderazione? Naturalmente chiediamo per un amico…
Così, dopo che abbiamo fatto chiarezza e un po’ di contro informazione, dopo che abbiamo sbugiardato i soliti beninformati e abbiamo dimostrato coi fatti che con l’Art. 52 si poteva fare, chi ha deciso di seguire il Salò fin dall’inizio – e senza troppi scrupoli – ha cominciato ad accusarci di irresponsabilità, di incompetenza, di negligenza, di dietrologia, addirittura di non amare il Brescia!, che proferito da chi non ci ha pensato un attimo a tradire la propria fede, è tutto un dire.
La responsabilità maggiore, in ogni caso, sarà sempre di chi sapeva molto bene che c’era una maniera concreta e percorribile per salvare la storia del Brescia Calcio, e nonostante ciò ha tradito la propria fede e ingannato la propria gente, lasciando finire di proposito e in maniera irresponsabile 114 anni di storia del Brescia Calcio.
Peggio di loro sono quelli che fino a ieri “giurarono e spergiurarono che non erano mai stati lì”.
Tuttavia, come sempre, il tempo è galantuomo, sebbene il futuro sia sempre più incerto, anche perché se sono questi gli amministratori della nostra amata città, Dio ce ne scampi!
Di certo, c’è più di una persona che dovrebbe riflettere, seriamente però…
Avanti Brescia sempre!
Ultras Brescia 1911 – Azioni di disturbo
Brescia 12/08/2025
“𝐀𝐥𝐥𝐨𝐫𝐚, 𝐒𝐢𝐧𝐝𝐚𝐜𝐚, 𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐚? 𝐁𝐚𝐭𝐭𝐢 𝐋𝐞𝐢?” – Articolo del Corriere della Sera
Mentre aspettiamo con “trepidazione” una risposta alla nostra lettera dal Sindaco della nostra amata città, riportiamo un articolo uscito sul Corriere Della Sera di oggi (mercoledì 30 luglio 2025) a firma di Manuel Colosio
Se volete ancora delle risposte relative al progetto Calcio Brescia 1911 ASD, leggete l’articolo e guardate la presentazione della puntata speciale di “Dodicesimo in Campo” che andrà in onda domani, giovedì 31 luglio 2025: https://www.facebook.com/12cesimoincampo/videos/1411997490066352
🔒 𝐀𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐁𝐫𝐞𝐬𝐜𝐢𝐚 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞!






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