Napoli – Incontro con la stampa e la politica: Riformiamo il calcio italiano!

Visualizza qui le foto dell’incontro: Riformiamo il calcio italiano! (per le foto ringraziamo Elia di Arezzo)

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Ieri mattina, nella splendida e gloriosa Sala dei Baroni del Maschio Angioino (Castel Nuovo) di Napoli, si è tenuto un incontro fra un centinaio di delegazioni di tifosi e alcuni rappresentanti della politica italiana.

L’invito a partecipare era esteso ai rappresentanti politici di ogni schieramento, e nonostante fosse il primo di agosto, sono stati diversi i delegati delle Istituzioni che hanno presenziato all’incontro.

Fra i partecipanti giusto segnalare: il Viceministro dell’Interno Vito Crimi, il Sottosegretario al Ministero dell’Interno Carlo Sibilia, l’Onorevole Daniele Belotti, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, l’Onorevole Paolo Cento, l’Onorevole Paolo Russo, il presidente attività produttive regione Campania Nicola Marrazzo, l’assessore allo sport del Comune di Napoli, Ciro Borriello, la candidata alla presidenza regione Campania Valeria Ciarambino, e alcuni consiglieri del Comune di Napoli.

Per iniziare, la data aveva un significato simbolico molto alto: in questo weekend infatti finisce uno dei campionati di calcio più discussi -e meno seguiti- della storia; un campionato che non doveva ricominciare, fosse solo per il rispetto che avrebbero meritato i milioni di tifosi colpiti dal corona virus; un campionato falsato dall’assenza -appunto- dei tifosi, e svuotato di ogni valore a causa della schiavitù ormai cronica delle società nei confronti di televisioni e sponsor.

Altro elemento importante: per la prima volta nella storia non sono gli Ultras ad andare nella “tana” di chi legifera (cosa accaduta più volte negli ultimi vent’anni), ma sono le cariche istituzionali ad accettare l’invito di recarsi nel “covo” dei tifosi, in questo caso a Napoli, anche se poteva essere qualsiasi altra città del Sud, del Centro, oppure del Nord.

E il risultato è sotto gli occhi di tutti.

Oltre al grande lavoro svolto per l’organizzazione dell’incontro, per il quale bisogna ringraziare la Curva B di Napoli, questo evento storico è stato reso possibile solo grazie alla determinazione, alla continuità e alla coerenza di alcuni gruppi Ultras italiani, che fin dai primi anni duemila stanno combattendo non per dei privilegi o delle immunità particolari (la responsabilità è soggettiva e ognuno deve essere pronto a prendersela, come del resto dovrebbe valere per tutti, e non solo per gli Ultras), bensì per i diritti di tutti i tifosi, senza distinzione, e per far sì che il calcio ritorni ad essere uno sport popolare accessibile a tutti.

Infatti, proprio l’assenza dei tifosi nelle ultime partite di questa stagione ha mostrato con chiarezza ciò che i gruppi Ultras dicono ormai da decenni: il calcio senza spettatori non è niente. Stop.

Tanto da far gridare allo scandalo -per gli stadi chiusi- molti personaggi che fino a ieri consideravano i tifosi un semplice e inevitabile contorno, oppure meri clienti da spolpare.

Tornando all’incontro, uno degli argomenti principali naturalmente è stata la famigerata tessera del tifoso e il Protocollo d’Intesa, che dovrebbero “concludersi” a breve.

Fra le altre cose, il Protocollo prevede proprio il superamento della tessera del tifoso, che ancora oggi discrimina migliaia di tifosi, in trasferta e perfino in casa.

Per questo sono state accettate con applausi calorosi le parole del Vice Ministro dell’Interno Vito Crimi, che si è preso l’impegno di “richiamare” al tavolo di confronto tutte quelle realtà che -dietro  “sollecitazione” del nostro gruppo di lavoro- avevano già dato segnali di un’apertura tre anni fa.

Sempre durante l’incontro è stato presentato un documento (iniziato dai ragazzi della Sampdoria, completato grazie al contributo di diverse realtà Ultras, e aperto comunque a nuovi stimoli) preciso e molto dettagliato, in cui si ripercorre la deriva del calcio italiano e si indicano i veri motivi del suo fallimento, e attraverso il quale si propongono alcune idee per migliorare questo sport per renderlo davvero a misura di tifoso.

Dopo aver “incassato” il plauso dei politici presenti, e dopo avere sviscerato diversi altri argomenti cari a tutti, i rappresentanti dei gruppi Ultras presenti hanno dato appuntamento a nuove iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica e -soprattutto- quella parte di politica che considera ancora i tifosi alla stregua di criminali da reprimere senza tregua.

A proposito di questo: dopo aver sottolineato il fatto che nessuno di noi ha mai preteso uno stadio simile a una zona franca (che piaccia o meno, nel calcio gli Ultras sono fra i pochi a pagare per i loro errori), i “delegati” dei gruppi Ultras hanno evidenziato un concetto molto importante, ignorato da tutti: se davvero il mondo Ultras avesse degli interessi economici nel “circo” calcistico, come spesso sostengono alcuni giornali a dir poco sensazionalistici, non si sarebbe mai schierato così duramente contro la ripartenza del campionato; al contrario, avrebbe spinto in direzione opposta.

Altro dato portato all’attenzione dei presenti è stato il drastico calo di abbonati PayTV, a dimostrazione che l’interesse e l’attenzione sono calati anche nei “tifosi televisi”, quelli su cui cioè l’industria del calcio ha puntato maggiormente negli ultimi decenni.

Da segnalare anche la presenza di alcuni gruppi Ultras del Basket, che a margine dell’incontro hanno avuto anche modo di confrontarsi col Sottosegretario al Ministero dell’Interno Carlo Sibilia.

Senza illudersi troppo, la speranza di tutti noi è che si riesca finalmente a “ridimensionare” (ovviamente nell’interesse di tutti, e non solo di pochi) le ambizioni sfrenate e gli appetiti smisurati di alcuni presidenti italiani e dei procuratori senza scrupoli, che di fatto hanno distrutto in pochi anni lo sport più bello e popolare del mondo.

E sebbene dopo l’incontro di ieri nessuno possa gridare: vittoria!, rimane la speranza di nuove “soluzioni”, e la certezza  di avere posto un altro mattoncino per la causa.

Avanti Ultras Sempre!

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