2 Maggio: Laura Maggi, “Vietato ai minori…di spirito!”
“Omnia munda mundis… omnia sozza sozzis!”
La purezza dell’animo umano dipende esclusivamente dall’integrità della sua coscienza.
Guest star della serata (a grande richiesta):
Laura Maggi
Prima di criticare o sparare sentenze dall’alto dei vostri scranni, leggete e -se ci riuscite- riflettete…
Da anni cerchiamo di far aprire gli occhi all’opinione pubblica di fronte alla deriva -lenta ma inesorabile- del nostro Paese riguardo a temi delicati come la Giustizia, il Rispetto, la Libertà di pensiero e di espressione; a quanto pare inutilmente, viste le recenti “disgrazie” e certe prese di posizione.
Un Paese il nostro sempre più alla mercé della falsa informazione, dell’ignoranza e dei pregiudizi, alimentati molto spesso da un circo mediatico affamato e senza scrupoli che deforma, plasma e riscrive a suo piacere la storia e tutte le vicende quotidiane, soprattutto quelle controverse.
E se è vero che i nostri sforzi a volte sono stati vani (anche perché molto spesso si è predicato nel deserto), non per questo abbiamo rinunciato, nel tentativo di risvegliare le altrui coscienze.
Per questo, anche all’interno della tredicesima edizione della Festa Biancoblu, abbiamo deciso di lanciare l’ennesima provocazione, con una serata che di certo diventerà la più discussa e tormentata, ma -per una serie di ragioni- anche la più seguita.
Preparatevi quindi a un evento senza precedenti, all’insegna della goliardia e della… passione:
“No alla Tessera, sì alla Passera!”
Serata contro la tessera del tifoso
Ingresso libero a tutti e… in tutti i sensi
Dopo i recenti passi indietro dei nostri “governanti” riguardo allo “scottante” argomento della tessera del tifoso (ripensamenti visti dalla maggioranza come una vittoria schiacciante del più nobile sentimento umano sul più gretto conformismo italiano), abbiamo deciso di organizzare una serata per denunciare -ancora una volta- quella che molti ormai considerano una vera e propria sciagura, una depravazione culturale e sociale, un’invenzione tanto volgare quanto pericolosa, una tentatrice perversa e subdola, un vero e proprio aborto tutto italiano: la tessera del tifoso.
Uno strumento di censura e di schedatura di massa, iniquo, discriminatorio, ideato per annichilire la persona e per renderla succube di un sistema morale, repressivo ed economico sempre più invadente e intollerante.
La nostra denuncia e le nostre verità vengono da lontano, lo sappiamo, ma non per questo hanno perso la loro forza.
Al contrario, negli ultimi tempi si sono rinvigorite e consolidate, complice la diffusione dei dati -finalmente reali- relativi alle effettive presenze negli stadi di tutta Italia.
Dati che hanno “disarmato” -e ridicolizzato- perfino l’ex-Ministro degli Interni che, fino a quando è stato in cattedra a Roma, ha ostentato (fin troppo) la sua personale “creatura”; non contento, sugli effimeri e illusori successi della tessera ci ha pure fatto una campagna -a dir poco- suicida.
Ma lasciamo questo “visionario” e la sua originalissima condotta, e torniamo a ciò che davvero conta per noi: la nostra festa, la nostra storia, le nostre scelte, la nostra splendida città, e i dati succitati.
Come molti sanno infatti, a fronte di circa quattromila tesserati, Brescia può vantare – solamente in città – più di centonovantamila “non tesserati”, fra i quali naturalmente ci siamo anche noi.
Un dato incontrovertibile, pazzesco, che l’ex-Ministro dell’Interno avrebbe fatto bene a non sottovalutare (vi ricordate?: chi semina vento raccoglie tempesta).
Per questo, forti di questi numeri, abbiamo deciso d’indire la serata contro la tessera del tifoso (e al contempo di festeggiare uno “strumento” molto diverso da un mero bancomat, fra l’altro più prezioso e dalle indubbie virtù, ormai consolidate e note a tutti).
Questa, da qualcuno, potrebbe essere vista come la rivincita del tifo organizzato (o almeno una sua parte consistente) contro il calcio moderno e i suoi burattinai, capaci di ridurre il gioco più bello -e partecipato- del mondo a uno sport senza futuro, essendo a questo punto esaurito, sfinito, inflazionato, abusato, corrotto, dopato, e sempre meno partecipato.
E in parte sarà proprio una sorta di rivalsa (ciò che invece non sarà: una sentenza di condanna nei confronti dei tesserati, “colpevoli” sì, ma di troppa, smodata passione; quella stessa passione che potrete ritrovare all’interno della festa durante tutta la sua durata).
Ma non saremo mai così banali, per questo abbiamo escogitato un evento capace di risvegliare le coscienze di chi ormai si è rassegnato.
Come già detto, questa sarà la serata più discussa della festa (e molto probabilmente la più partecipata), ma non permetteremo a nessuno di farne scempio.
Non lasceremo che all’interno della nostra festa qualcuno diventi capro espiatorio o vittima sacrificale della cattiveria e -soprattutto- della gelosia.
Pur avendo dei saldi principi, dei veri valori, e dei modelli precisi di condotta, non abbiamo mai sopportato il facile moralismo, il proibizionismo spinto all’eccesso, e l’intolleranza e l’arroganza espresse nei confronti di chi magari sbaglia -oppure non ci rappresenta, ma di fatto non si può difendere.
Nella nostra storia, abbiamo scoperto molto presto quanto possa diventare difficile vivere una vita da uomini liberi, e questo semplicemente per aver fatto scelte di coscienza, non certo di convenienza.
Quindi, benpensanti, moralisti, saputelli, curiosi, sconosciuti, amici, nemici, tesserati e non, tifosi, lavoranti o semplici perditempo, ricordatevi che nonostante le apparenze, gli slogan e le “malelingue”, la festa non diventerà mai un luogo di “perdizione”, ma nemmeno un tribunale inquisitore.
La nostra festa rimarrà -sempre e comunque- un momento di riflessione.
A proposito di Laura Maggi:
IL BAR DI LAURA MAGGI – Le donne del paese non ci stanno: quella barista è davvero troppo sexy. Senza contare che alle pareti del suo bar sono appesi anche i calendari che l’avvenente ragazza si è fatta fare… Sta di fatto che nel paesino della Bassa Bresciana è in atto una vera e propria rivoluzione. Quella delle donne, sindachessa compresa, che vorrebbero poter fare qualcosa per evitare che i loro uomini vadano in quel bar, proprio in quel bar…
LE FOTO – E Laura sa bene di essere avvenente. Anche di più. Posta tutte le sue foto su Facebook, prima ancora di appenderle nel suo locale. E gli affari vanno più che a gonfie vele: dicono che siano addirittura triplicati nell’ultimo anno. Business is business? Non è d’accordo la sindachessa di Bagnolo Mella. Anzi, ironia della sorte: «Qui i pantaloni a vita alta non sanno più cosa siano», accusa la sindachessa Cristina Almici. «Ormai del paese si conosce solo il sexy bar. Qui le cittadine furiose, si sono persino rivolte ai carabinieri». Addirittura? «Certo. La signora Maggi è stata convocata al Comando. E ammonita verbalmente». Qualcuno le avrà pur dato il permesso di lavorare fino a notte fonda. «L’autorizzazione ce l’ha, ma che ne sapevo che avrebbe servito cocktail vestita così? Mi dia il tempo, sto pensando a un provvedimento. Qui l’ordine pubblico è andato a farsi benedire».
Tratto dal sito del Fun Club di Laura Maggi
Come volevasi dimostrare, si riduce poi tutto a un problema di ordine pubblico (ndr).






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